Pordenone chiama Ucraina, nel segno della musica. Tutto è pronto per l’atteso concerto di Fine Anno che, sabato 31 dicembre, alle 16, al Teatro Verdi, vedrà protagonista la Karkhiv Philarmonic Orchestra, la prestigiosa formazione ucraina fondata nel 1932 e forte di un organico di oltre 100 elementi, che già lo scorso anno si era esibita nel consueto concerto promosso dal Centro Iniziative Culturali di Pordenone in collaborazione con la Casa dello Studente Antonio Zanussi e che torna un anno dopo e in un contesto drammaticamente cambiato. A guidarla sul podio sarà anche quest’anno il maestro Yuriy Yanko, direttore artistico e musicale dell’Ensemble, un nome noto a livello internazionale. Sarà questa la 42ma edizione del Concerto di Fine Anno.


«Siamo grati a Pordenone e all’Italia per l’ospitalità e l’organizzazione di questo e degli altri concerti che lo precederanno – ha affermato ieri mattina il direttore Yanko nel corso di un incontro stampa -. Suonare in Italia è sempre un grande regalo, è il Paese della musica e della cultura: nel corso di questa guerra che non comprendiamo e non riusciamo a spiegarci sono venuto più volte a suonare qui. Siamo grati per il sostegno, direi per l’amore che ci dimostrano il popolo e il governo italiano. Non è stato facile allestire il concerto: abbiamo dovuto fare le prove nei momenti liberi dai bombardamenti, a Kharkiv e in alcune città vicine che avevano una situazione più tranquilla, come Poltava. La cultura e la musica sono contesti che il governo ucraino cerca di tutelare come può, e c’è molta solidarietà adesso fra le istituzioni e le realtà del Paese – ha spiegato ancora Yuriy Yanko –. Abbiamo chiuso le prove a Leopoli e varcato il confine, con un’Orchestra monca di qualche musicista: il primo fagotto, per esempio, si trova adesso al fronte, sta combattendo per la nostra libertà. È complicato anche al Conservatorio e all’Università dove i corsi si possono svolgere solo online. Ma teniamo moltissimo ai concerti che riusciamo a portare in giro per l’Europa: suonare con la nostra orchestra significa promuovere i valori della pace e testimoniare quello che sta accadendo in Ucraina. Ringraziamo l’Italia e l’Europa, e i musicisti del continente che stanno dimostrando una solidarietà preziosa al popolo ucraino», ha concluso il direttore della Kharkiv Philarmonic Orchestra.
«È forte il valore simbolico del Concerto di Fine Anno 2022, a Pordenone – hanno spiegato i direttori artistici Eddi De Nadai e Franco Calabretto, assieme alla presidente Cicp Maria Francesca Vassallo –. L’accordo preso già lo scorso gennaio con la Kharkiv Philarmonic Orchestra era che tornassero a suonare da noi: ma nessuno immaginava allora gli scenari seguiti all’invasione del 24 febbraio. Siamo felici di aver tenuto fede a questo impegno, non è stato facile ma l’orchestra suonerà il 31 dicembre, a Pordenone».
«Non è semplice uscire dall’Ucraina per gli uomini nell’età della leva, fra 18 e 60 anni, ma grazie all’impegno del Ministero della Cultura ucraino abbiamo ottenuto i visti – ha spiegato ancora il maestro Yanko -. Abbiamo deciso di proporre un repertorio che esprime l’altissima tradizione musicale classica, con un omaggio al vostro Paese – la Sinfonia “Italiana” di Mendelssohn – e il bellissimo Concerto per violoncello e orchestra in si minore op. 104 di Antonín Dvořák, che vedrà unirsi a noi il solista Daniele Squitieri: un brano meraviglioso, che dà sempre molta gioia ai suoi esecutori, oltre che al pubblico. Il concerto sarà integrato, nel fuori programma, dalle musiche della Famiglia Strauss, come da tradizione per un concerto di Capodanno». Un Concerto che, inutile nasconderlo, acquista un sapore decisamente speciale se ad eseguirlo è un’Orchestra ucraina: «Non riusciamo a comprendere le ragioni di questa guerra – ha ancora dichiarato il maestro Yuriy Yanko – ma sappiamo una cosa: noi vinceremo, perché siamo un popolo e un Paese libero, siamo indipendenti e vogliamo restare liberi, esattamente come eravamo prima dell’invasione. Vogliamo dimostrare che siamo un popolo forte e di alta tradizione culturale, Vogliamo suonare musica di livello perché ha ragione il vostro maestro Riccardo Muti, quando ricorda che oggi un giocatore di calcio costa più di un’orchestra sinfonica. E allora ecco le nostre pagine classiche, per trasmettere a tutti la gioia di una musica di livello e di tradizione».

Biglietteria online su www.musicapordenone.it oppure al Teatro Verdi fino al 30 dicembre, dalle 16 alle 19. Venerdì 31 dalle ore 15.

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In copertina, il maestro Yuriy Yanko (anche all’interno durante la conferenza stampa di ieri); qui sopra, la prestigiosa Karkhiv Philarmonic Orchestra.

 

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